Puntuale come ogni anno, il primo sabato di ottobre ritorna l’appuntamento “Invito a Palazzo”, l’iniziativa promossa dall’ABI che riscuote sempre più successo. La Banca di Sassari apre al pubblico il palazzo della Direzione Generale di Sassari in viale Mancini e la filiale di Roma in Largo di Santa Susanna.
“Come ogni anno” ha affermato il Presidente Ivano Spallanzani, “a Sassari si presentano esposizioni molto originali, sempre legate alla Sardegna, ma anche all’attualità e alla didattica”.
Sarà infatti possibile ammirare il patrimonio artistico dell’Istituto ma soprattutto una mostra che abbina due collezioni di tappeti. Apparentemente diverse tra loro, le due collezioni sono accumunate dall’uso di un “linguaggio” moderno attraverso una tecnica antica, la tessitura di tappeti. Dimostrazione che anche una delle eccellenze più tipiche della nostra Isola ha ancora molto da dire. L’allestimento è stato organizzato in collaborazione col Murats (Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda).
La mostra comprende una selezione dei tappeti di proprietà della Banca, realizzati su disegni di grandi artisti quali Costantino Nivola, Mauro Manca, Aldo Rossi. A questa collezione, di per sé imperdibile, è abbinata quella di tappeti di guerra afgani del progetto “Calpesta la guerra”, che, come ha detto Edoardo Marino, Presidente di CooperAction Onlus “il progetto è stato realizzato per far conoscere ed approfondire il contesto socio-politico, le condizioni di vita di quella tormentata area e per denunciare la violenza sulle donne ma soprattutto sensibilizzazione sullo sfruttamento dei bambini costretti e indottrinati ad annodare tappeti di guerra solo per potersi sfamare ”.
I visitatori potranno ammirare tappeti che, con una grafica molto moderna, rappresentano siti archeologici come se fossero visti dall’alto, come nella collezione Tappeti Nuragici di Aldo Rossi; ma anche tappeti che rappresentano aeroplani e carri armati, come nei Tappeti di Guerra afgani. “In questo modo”, ha osservato Baingio Cuccu, Direttore del Murats “due territori, Sardegna e Afghanistan, molto lontani e differenti tra loro, saranno interpretati attraverso un originale, attualissimo “racconto” della storia dei loro territori attraverso un’arte antichissima”.